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venerdì 7 giugno 2013

GERONE – TRASIBULO

 Gli successero i figli GERONE e POLIZELO,quegli per il governo e questi nell’esercito e nella tutela del figlio piccoletto. Gerone cercò di sbarazzarsi del fratello e volle continuare le conquiste di Gelone. 
Prese Nasso e Catana ,la ripopolò con siracusani e peloponnesiaci ,le mutò il nome in ETNA e ne affidò il governo al figlio DINOMENE. 
Impedì ad Anassilla,tiranno di Reggio,di impadronirsi di Locri e sconfisse per mare,nella famosa battaglia di Cuma, i TIRRENI (Etruschi).
Sconfisse pure TRASIDEO, figlio di Terone alla cui morte era succeduto, ed impose così il suo protettorato su Agrigento ed Imera. Gerone morì in Etna nel 467 ed ebbe tributato solenni onoranze.Con lui Siracusa raggiunse la massima potenza. 
Abbellì i templi d’Atena e di Giove Olimpico; probabilmente a lui sono intestati gli acquedotti dell’Anapo e del Timbri. 
Sotto il suo governo Siracusa divenne il centro della poesia più alta che abbia avuto la letteratura greca. SIMONIDE, BACCHILIDE, PINDARO, ESCHILO ed EPICARMO vissero alla sua corte. La morte di Gerone parve segnare la fine delle tirannidi.
 Gli successe TRASIBULO nominato consigliere del figlio di Gerone ancora giovane d’età. L’ambizione di Trasibulo fu causa di discordie ed intemperanze che portarono il popolo ad insorgergli contro. Nello stesso momento Imera, Selinunte, Gela ed Agrigento liberatesi dalla tirannia si schierarono con i Siracusani. Trasibulo si vide contro, non solo le città siceliote, ma anche i Siculi e sconfitto per terra e per mare si ritirò a Locri. La sua fuga fu salutata dai Siracusani che restaurarono il governo popolare ed in ricordo eressero, presso l’attuale ara di Ierone II, una colossale statua di Zeus liberatore, la cui testa fu ritrovata verso la metà del secolo scorso, ed istituirono la festa annuale detta Eleuteria.

Marcello Lo Iacono