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lunedì 19 novembre 2012

Il gergo giovanile


Tra i vari gerghi, quello giovanile è sicuramente il più colorito e eterogeneo e ci  mostra un esempio di società alternativa formatasi all’interno della società stessa.
Tale fenomeno, nei giovani, nacque agli inizi degli anni ’80 grazie al programma televisivo “Drive in” che introdusse i termini della “generazione paninara” i quali indicavano un gruppo giovanile nato a Milano e da lì diffusosi in tutta Italia e in alcuni paesi europei. Tale gruppo era caratterizzato, dall'ossessione per le griffe, dal rifiuto della politica e dal divertimento ad ogni costo.
Da allora, il gergo ha fatto molta strada, diventando al giorno d’oggi sempre più frequente.
Il linguaggio giovanile odierno ha come base l’italiano colloquiale, informale e scherzoso nel quale entrano e si mescolano altri componenti che sono:
1.La componente gergale “tradizionale” che si riferisce a parole che hanno un’origine gergale (Togo, Secchione, Cotta).
2.La componente gergale “innovativa” che è quella caratterizzante la lingua dei giovani. Comprende quelle forme linguistiche create dai giovani attraverso procedimenti che servono a modificare la forma esterna o il significato della parola. (per esempio il cambiamento del significato di cozza che assume il valore di ragazza brutta).
3.Dalla pubblicità e dai mezzi di comunicazione provengono slogan pubblicitari che vengono ripetuti come tormentoni (mastrolindo per indicare una persona calva o muscolosa).
4.Elementi tratti da lingue straniere, come i forestierismi, e i pseudoforestierismi (flesciare (= colpire, andare fuori di testa, dall’ingl. flash), gym (= ginnastica, palestra), fly down (= stai calmo), cucador (= uno che “cucca”, che ha successo con le ragazze).
5.Elementi tratti dai dialetti (gnocca/bella ragazza; burino/tipo rozzo; pischella/ragazzina ecc.).



Silvia Sudano.

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