Benvenuti

Siamo lieti di presentarvi il Blog ufficiale dell' associazione Mary Astell ,dove condivideremo con voi le idee, i pensieri e l'organizzazione di eventi per rendere migliore la nostra città...Proviamoci insieme!

giovedì 28 marzo 2013

Pèsach

Ciao amici, in questi giorni nel mondo milioni di persone si preparano a celebrare una festivita’ chiamata Pasqua e noi dell’Associazione Mary astell ci è parso doveroso approfondire l’argomento.


 Il termine Pasqua, in greco e in latino “pascha”, proviene dall'aramaico: pasha, che corrisponde all'ebraico Pèsach, il cui senso generico è “passare oltre - passaggio”.
 In questo caso il passaggio è simbolo dell’attraversamento del Mar Rosso, ovvero il passaggio dalla schiavitù alla Terra Promessa, dunque dal vizio del peccato alla libertà della salvezza, ricordando così la celebrazione della liberazione del popolo di Mosè dalla schiavitù in Egitto. 
Applicata a Cristo, detta etimologia suggerisce il Suo passaggio dal mondo terreno al Padre. Alcuni scrittori suppongono che l'espressione “passa oltre” si riferisca all'Angelo sterminatore, che, vedendo il sangue sulla casa degli ebrei “passarono oltre”, salvando coloro che risiedono all'interno.
 La Pasqua è una delle più importanti feste cristiane perché celebra i tre momenti fondamentali del cristianesimo: la Passione, la Morte e la Resurrezione di Cristo. Commercialmente tale festività è stata soppiantata ,di gran lunga, dal Natale e da alcune tradizioni pagane più allettanti per la società moderna.
 La data della festa della Pasqua cristiana è mobile, cioè viene fissata di anno in anno nella domenica successiva alla prima luna piena (il plenilunio), successivo all'equinozio di primavera dunque in un giorno di luce continua senza tramonto. L’equinozio di primavera come sappiamo è il 21 marzo, infatti il 21/03/2013 è giovedì e la Pasqua ha inizio con la domenica delle Palme giorno 24/03/2013.
 La prima luna piena è legata al simbolismo della rinascita, cadendo nel periodo della primavera, dopo l'inverno (e cioè dopo il peccato e la morte), quando la natura si rigenera e tutto l'universo è coinvolto da questa rinascita. Il principale simbolo della Pasqua nel mondo intero è l'uovo di vario tipo: c’è quello dipinto, intagliato, di cioccolato, di terracotta e di carta pesta. La tradizione dell'uovo pasquale ha origini antichissime: gli antichi contadini romani sotterravano nei campi un uovo colorato di rosso, come simbolo di fecondità e quindi propizio per il raccolto. È proprio con il significato di vita che l'uovo entrò a far parte della tradizione cristiana, richiamando alla risurrezione di Cristo ed alla vita eterna.

 Auguri a tutti di BUONA PASQUA 

 Alessandra Santorino

venerdì 15 marzo 2013

Gelone

Il primo tiranno pare sia stato PANEZIO di Leontinoi (608 a.C.).
Più celebre fu FALARIDE di Agrigento. Anche a Gela CLEANDRO si fece signore e dopo sette anni,ucciso, gli successe il fratello IPPOCRATE. TERILLO lo fu di Imera e PITAGORA di Selinunte.
Prima SCHITE a Zancle e poi ANASSILLA, signore di Reggio che la occupò e mutò il nome di Zancle in Messana , mentre Siracusa ,soggiogata CAMARINA ed esteso il suo dominio fino ai confini di Gela, combatté e fu sconfitta da Ippocrate,reduce da un tradimento nei confronti di Schite.
 Ippocrate si contentò di avere ceduta Camarina ,dove morì dopo sette anni di signoria ,lasciando due figli EUCLIDE e LEANDRO,ancor giovani;onde fu facile a GELONE,uno dei suoi fedeli ,di impadronirsi del potere. Gelone continuò la politica espansionistica di Ippocrate e le discordie interne a Siracusa ne facilitarono l’ascesa. Difatti il popolo siracusano si ribellò contro i GAMORI scacciandoli dalla città. Questi trovarono rifugio a Casmene ed invocarono l’aiuto di Gelone che intervenne dichiarandosi difensore del popolo,che gli aprì le porte della città. Lui vi entrò alla testa dei Gamori ma da signore (485 a.C.).
 Così cessò la libertà siracusana. Gelone favorì effettivamente il popolo ,ingrandendo Siracusa e popolandola con altre genti tra cui quelli di Gela e di Camarina che distrusse. Ai due quartieri di Ortigia e di Acradina si aggiunsero Tiche e Neapolis .Oltre questi accrescimenti fece costruire una potente flotta che diede fama a lui ed importanza a Siracusa. A tal punto che TERONE,tiranno di Agrigento ,diede la figlia DAMARETE in sposa a Gelone.
Lo stesso Terone,entrato in conflitto con TERILLO,tiranno di Imera,lo scacciò dalla cittadina occupandola. Terillo si rivolse in soccorso al genero Anassilla che stimandosi debole chiese ed ottenne l’aiuto dei Cartaginesi. Così inizia il lungo e formidabile duello fra i Greci ed i Cartaginesi ,che protrattosi per secoli,si chiuse con la conquista romana. I Cartaginesi raccolsero un esercito forte di 300.000 uomini ed una flotta di 200 navi da battaglia e 300 onerarie sbarcando a PANORMO sotto il comando di AMILCARE. Nel frattempo Terone,chiuso ad Imera, sollecitava Gelone a soccorrerlo. Gelone rispose accorrendo con 50.000 fanti e 5000 cavalli. I due eserciti si disposero sulle sponde opposte del Fiume Freddo. Gelone, con uno stratagemma mandò la cavalleria nel campo avversario incendiando improvvisamente la flotta avversaria, mentre con l’esercito affrontò i Cartaginesi sconfiggendoli dopo una orrenda mischia. Amilcare fu ucciso, seimila soldati rimasero sul campo;i superstiti si ritirarono sulla vicina montagna di S.Calogero,dove,rimasti senza acqua si arresero. Altri salirono sulle navi rimaste ma furono sommersi da una tempesta.
 Della poderosa flotta solo una nave portò a Cartagine la spaventosa notizia. Gelone concesse la pace senza abusare della vittoria. Cartagine grata della mitezza dei patti ,offerse a Damarete una corona d’oro di gran valore.
 La battaglia d’Imera (480 a.C.) è uno spartiacque storico poiché gli effetti furono grandi:Gelone consolidò la sua signoria,Siracusa acquistò incontrastata egemonia su tutte le città siceliote e divenne il cuore e la mente della Sicilia. Sembra che Gelone abbia esteso la sua influenza anche tra le città della Magna Grecia e che abbia avuto relazione con Roma ,che gli mandò ambasciatori. Ha inizio un lungo periodo di tregua che consente a Gelone di continuare innanzitutto la costruzione delle difese di Siracusa e di erigere ,a ricordo della vittoria d’Imera ,il tempio di Atena nel punto più alto di Ortigia e la sua tomba sepolcrale nelle vicinanze dell’Olympeion.Eresse anche i templi di Demetra e Core ed altro voleva costruire sull’Etna. 
Ma la morte lo colse nel 478 a.C. Il popolo gli tributò onori e testimonianze di affetto accompagnandone la salma fuori le mura fino alla tomba che ornò di nove torri.

Marcello Lo Iacono.

sabato 9 marzo 2013

“MASTERCHEF”… NO GRAZIE!

 Ho seguito con grande interesse ed entusiasmo le due edizioni del fortunato reality dal titolo Masterchef, in onda su un canale di SKY. Guardavo con ammirazione i partecipanti, dilettanti ma aspiranti cuochi professionisti, affrontare senza esitazione stressanti prove, nelle quali dovevano preparare, spesso in pochissimo tempo, deliziose e complesse portate degne dei ristoranti più rinomati. Ma devo ammettere che nel corso delle varie puntate, non solo non ho mai sognato di essere al loro posto, ma non mi è neanche balenata l’idea di provare a cucinare una di quelle succulente ricette. Al contrario, avrei tanto gradito poterle assaggiare! 
Ebbene si, ammetto con grande sincerità che appartengo a quella categoria di donne, forse neanche tanto piccola, a cui non piace cucinare e se lo fanno è perché costrette dalle circostanze. Credo di essere l’esempio concreto che il binomio donna-mamma non sempre si sposa con l’appellativo “regina dei fornelli”. Nei primi anni di matrimonio, quando ancora vivevo a Milano, mio marito mi aveva affettuosamente soprannominata “quattro cucchiai d’olio”, che erano la base dei piatti pronti surgelati, di cui facevo largo uso. Ma Milano è una città frenetica, la patria dell’aperitivo e dei pasti veloci, per cui la situazione era del tutto normale. Tornata a Siracusa, soprattutto dopo la nascita dei miei figli, ho dovuto chiaramente modificare le mie abitudini ma non nascondo che cucinare, e principalmente la scelta di cosa preparare, mi mette in crisi! Vi siete mai chiesti perché i più grandi cuochi son quasi sempre uomini? Io credo che la ragione risieda nel fatto che per l’uomo l’approccio alla cucina è di puro svago, legato ad una passione e vissuto, nella maggioranza dei casi, come semplice hobby. Al contrario, il ruolo di moglie e mamma presuppone la quotidiana preparazione dei pasti principali, con la conseguente necessità di “spremersi” letteralmente le meningi per offrire ogni giorno piatti variegati e sfiziosi per mariti esigenti e figli schizzinosi. Se alla base manca la passione, diventa un vero problema. Personalmente mi dedico alla cucina, ma con piatti semplici; ai miei figli non faccio mai mancare le verdure e spesso torte e ciambelle casalinghe, ma sono un’abitudinaria, conosco poche ricette e non amo sperimentare o cimentarmi in cose che mi sembrano complicate; ad esempio, non ho mai fatto il ragù e credo che forse mai lo farò nella mia vita. Ma non nascondo che la cosa mi crea spesso imbarazzo. Le mie amiche sono bravissime in cucina e quando ci riuniamo per pranzi o cene, secondo la formula “ognuno porta qualcosa”, io entro in paranoia e non so mai cosa preparare. Loro, che ormai mi conoscono, mi agevolano assegnandomi spesso il compito di portare i salumi o il gelato. Qualche volta è capitato che anch’io portassi qualcosa da me cucinato ma, di fronte alla bontà dei loro piatti, nella maggior parte dei casi il mio è ritornato a casa quasi intatto. Che frustrazione…. era meglio il gelato! A tutte le mamme che hanno il mio stesso “problema” consiglio di acquistare uno dei libri scritti da Benedetta Parodi (le ricette si trovano anche su internet), che propone piatti gustosi ma molto veloci e facili da preparare , adatti anche alle più incapaci. Io ho il primo volume dal titolo “Cotto e Mangiato”, che ormai è diventato la mia bibbia. Dedicato a mio marito e alle mie care amiche che mi accettano per quella che sono. 


Carla Bramanti

venerdì 8 marzo 2013

Festa della Donna!


Un omaggio a tutte le donne della storia che hanno contribuito a rendere questo mondo più speciale e interessante.
E a tutte le donne che rendono la vita della propria famiglia ogni giorno ricco di tutto l'amore che sanno provare.









martedì 5 marzo 2013

Orgoglio Italiano:Rita Levi Montalcini

 Nata a Torino nel 1909, si laureò in Medicina presso l’Istituto di Anatomia Umana della stessa Università. Fin dai primi anni universitari si dedicò agli studi sul sistema nervoso. Donna ebrea perseguitata dal fascismo ,a seguito della promulgazione delle leggi razziali, ha proseguito le sue ricerche sui processi del differenziamento del sistema nervoso in Belgio (1938).
 Nel 1951 si recò in Brasile per poter eseguire gli esperimenti di colture in vitro presso l’Istituto di Biofisica dell’Università di Rio de Janeiro, dove, nel dicembre dello stesso anno, tali ricerche le consentirono di identificare il fattore di crescita delle cellule nervose (Nerve Growth Factor, noto con l’acronimo NGF).
 Questa scoperta le valse, nel 1986, il Premio Nobel per la Medicina. all’età di 77 anni. Stabilitasi definitivamente in Italia, nel 1969, assunse la direzione dell’Istituto di Biologia Cellulare del CNR a Roma fino al 1989. Nel luglio del 1992 costituì con la sorella, Paola Levi-Montalcini, la Fondazione Levi-Montalcini Onlus, in memoria del padre Adamo Levi, con il motto “Il futuro ai giovani” allo scopo di favorire l’orientamento allo studio e al lavoro delle nuove generazioni e per andare in aiuto alle giovani donne dei paesi dell’Africa nel sostegno all’istruzione a tutti i livelli. Dal 1993 al 1998 presiedette l’Istituto dell’Enciclopedia Italiana Treccani. Diventò membro delle più prestigiose accademie scientifiche nazionali e internazionali e presidente onorario dell’Associazione Italiana Sclerosi Multipla.
 Fu, inoltre, la prima donna a essere stata ammessa alla Pontificia Accademia delle Scienze. Nel 2001 fu nominata senatrice a vita, dall'allora presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi, che la scelse per i suoi meriti sociali e scientifici. Nel 2005 costituì l’Istituto Europeo di Ricerche sul Cervello, con l’acronimo EBRI (European Brain Research Institute), del quale divenne presidente, che si propone di svolgere attività di ricerca nel campo delle neuroscienze.
 Amava ripetere: “ Se morissi domani o tra un anno, sarebbe lo stesso: quel che conta è il messaggio che lasci dietro di te. È il solo modo affinché il nostro passaggio sulla Terra non si esaurisca in un grande nulla”.
 Rita Levi Montalcini continuò a studiare, fino alla fine. Secondo fonti vicine alla famiglia, la senatrice a vita lavorò ai suoi studi fino alla sera prima della sua morte. Il premio Nobel per la medicina continuò dunque le sue ricerche fino all'ultimo giorno. Si spense il 30/12/2012 nella sua abitazione di Roma, aveva 103 anni.
 L’associazione Mary Astell vuole onorare, con questo articolo, il ricordo di una personalità straordinaria, una grande donna italiana che nella sua lunghissima splendida vita ha mostrato impegno, forza, tenacia e ingegno eccezionali.
 È stata una donna che ha testimoniato la sua passione per la scienza ed è stata educatrice delle giovani generazioni, credendo fermamente nella trasmissione del sapere. Rita, personalità destinata a rimanere scolpita nella storia che lascia un segno inconfondibile in tutto il mondo del genio femminile. 
La ricorderemo non solo per i suoi successi, il suo instancabile lavoro, ma anche per la sua autentica passione civile, l'amore per la democrazia e le tante battaglie per la promozione della dignità della donna, i diritti umani, la giustizia, la pace. 



Alessandra Santorino