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venerdì 15 marzo 2013

Gelone

Il primo tiranno pare sia stato PANEZIO di Leontinoi (608 a.C.).
Più celebre fu FALARIDE di Agrigento. Anche a Gela CLEANDRO si fece signore e dopo sette anni,ucciso, gli successe il fratello IPPOCRATE. TERILLO lo fu di Imera e PITAGORA di Selinunte.
Prima SCHITE a Zancle e poi ANASSILLA, signore di Reggio che la occupò e mutò il nome di Zancle in Messana , mentre Siracusa ,soggiogata CAMARINA ed esteso il suo dominio fino ai confini di Gela, combatté e fu sconfitta da Ippocrate,reduce da un tradimento nei confronti di Schite.
 Ippocrate si contentò di avere ceduta Camarina ,dove morì dopo sette anni di signoria ,lasciando due figli EUCLIDE e LEANDRO,ancor giovani;onde fu facile a GELONE,uno dei suoi fedeli ,di impadronirsi del potere. Gelone continuò la politica espansionistica di Ippocrate e le discordie interne a Siracusa ne facilitarono l’ascesa. Difatti il popolo siracusano si ribellò contro i GAMORI scacciandoli dalla città. Questi trovarono rifugio a Casmene ed invocarono l’aiuto di Gelone che intervenne dichiarandosi difensore del popolo,che gli aprì le porte della città. Lui vi entrò alla testa dei Gamori ma da signore (485 a.C.).
 Così cessò la libertà siracusana. Gelone favorì effettivamente il popolo ,ingrandendo Siracusa e popolandola con altre genti tra cui quelli di Gela e di Camarina che distrusse. Ai due quartieri di Ortigia e di Acradina si aggiunsero Tiche e Neapolis .Oltre questi accrescimenti fece costruire una potente flotta che diede fama a lui ed importanza a Siracusa. A tal punto che TERONE,tiranno di Agrigento ,diede la figlia DAMARETE in sposa a Gelone.
Lo stesso Terone,entrato in conflitto con TERILLO,tiranno di Imera,lo scacciò dalla cittadina occupandola. Terillo si rivolse in soccorso al genero Anassilla che stimandosi debole chiese ed ottenne l’aiuto dei Cartaginesi. Così inizia il lungo e formidabile duello fra i Greci ed i Cartaginesi ,che protrattosi per secoli,si chiuse con la conquista romana. I Cartaginesi raccolsero un esercito forte di 300.000 uomini ed una flotta di 200 navi da battaglia e 300 onerarie sbarcando a PANORMO sotto il comando di AMILCARE. Nel frattempo Terone,chiuso ad Imera, sollecitava Gelone a soccorrerlo. Gelone rispose accorrendo con 50.000 fanti e 5000 cavalli. I due eserciti si disposero sulle sponde opposte del Fiume Freddo. Gelone, con uno stratagemma mandò la cavalleria nel campo avversario incendiando improvvisamente la flotta avversaria, mentre con l’esercito affrontò i Cartaginesi sconfiggendoli dopo una orrenda mischia. Amilcare fu ucciso, seimila soldati rimasero sul campo;i superstiti si ritirarono sulla vicina montagna di S.Calogero,dove,rimasti senza acqua si arresero. Altri salirono sulle navi rimaste ma furono sommersi da una tempesta.
 Della poderosa flotta solo una nave portò a Cartagine la spaventosa notizia. Gelone concesse la pace senza abusare della vittoria. Cartagine grata della mitezza dei patti ,offerse a Damarete una corona d’oro di gran valore.
 La battaglia d’Imera (480 a.C.) è uno spartiacque storico poiché gli effetti furono grandi:Gelone consolidò la sua signoria,Siracusa acquistò incontrastata egemonia su tutte le città siceliote e divenne il cuore e la mente della Sicilia. Sembra che Gelone abbia esteso la sua influenza anche tra le città della Magna Grecia e che abbia avuto relazione con Roma ,che gli mandò ambasciatori. Ha inizio un lungo periodo di tregua che consente a Gelone di continuare innanzitutto la costruzione delle difese di Siracusa e di erigere ,a ricordo della vittoria d’Imera ,il tempio di Atena nel punto più alto di Ortigia e la sua tomba sepolcrale nelle vicinanze dell’Olympeion.Eresse anche i templi di Demetra e Core ed altro voleva costruire sull’Etna. 
Ma la morte lo colse nel 478 a.C. Il popolo gli tributò onori e testimonianze di affetto accompagnandone la salma fuori le mura fino alla tomba che ornò di nove torri.

Marcello Lo Iacono.

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