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giovedì 9 maggio 2013

Uomini e vittime

Era una Renault 4 rossa a Roma, in via Caetani, emblematicamente vicina sia a Piazza del Gesù (dov'era la sede nazionale della Democrazia Cristiana), sia a via delle Botteghe Oscure (dove era la sede nazionale del Partito Comunista Italiano) quella che conteneva il corpo ormai privo di vita di Aldo Moro politico e accademico italiano, cinque volte Presidente del Consiglio dei ministri e presidente del partito della Democrazia Cristiana, 12º e 18º Presidente del Consiglio dei Ministri della Repubblica Italiana.
 Era il 9 maggio del 1978 e oggi ricorre il trentacinquesimo anniversario del suo assassinio da appartenenti al gruppo terrorista denominato Brigate Rosse.



"Non basta parlare per avere la coscienza a posto: noi abbiamo un limite, noi siamo dei politici e la cosa più appropriata e garantita che noi possiamo fare è di lasciare libero corso alla giustizia, è fare in modo che un giudice, finalmente un vero giudice, possa emettere il suo verdetto."
                                                                                                                            Aldo Moro 


Ma questa data porta con se anche un' altra morte ,Giuseppe Impastato, meglio noto come Peppino,  giornalista, attivista e politico italiano, famoso per le denunce delle attività della mafia in Sicilia,muore nel medesimo giorno di Aldo Moro,ucciso dalla mafia poichè personaggio scomodo solito denunciare ciò che non doveva essere nemmeno notato.
Viene assassinato nella notte tra l'8 e il 9 maggio del 1978, nel corso della campagna elettorale; col suo cadavere venne inscenato un attentato, atto a distruggerne anche l'immagine, in cui la stessa vittima apparisse come attentatore suicida, ponendo una carica di tritolo sotto il suo corpo adagiato sui binari della ferrovia. Pochi giorni dopo, gli elettori di Cinisi votano il suo nome, riuscendo ad eleggerlo, simbolicamente, al Consiglio comunale dimostrando che anche se difficile,bisogna alzare la testa e guardare dritto negli occhi la propria paura.

Noi  dell’associazione Mary Astell desideriamo ricordare questa data e gli uomini che hanno contrassegnato la storia dell’Italia,ma che dopotutto erano solo uomini con le loro fragilità e con le loro debolezze,che persone abbiette hanno schiacciato con il loro potere.Uomini e soprattutto  vittima della malvagità e della orribile realtà qual è il terrorismo in tutte le sue forme.

Mariapia Randazzo


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