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mercoledì 4 luglio 2012

Opere e pensieri di Mary Astell

Nel 1694 Mary Astell, presso l’editore Richard Wilkin, che curò in seguito tutte le sue opere, pubblicò il suo primo saggio: “A Serious Proposal To The Ladies” (Una seria proposta alla donne), dedicato all’amica Lady Mary Wortley Montagu.
 Questo lavoro diede inizio ad un’incessante indagine sulle prospettive della donna, partendo dal riconoscimento della libertà del singolo ,“Se tutti gli uomini sono nati liberi, perché le donne sono nate schiave?”, ragion per cui l’oggetto della Proposta è innanzitutto il problema della condizione sociale della donna, considerata un individuo subordinato all’autorità maschile.
Per far fronte alle antiche convinzioni erronee sulle donne analfabete e contro le consuetudini del costume, la proposta di base è di costituire un organo istituzionale che permetta alle donne un libero accesso all’apprendimento, creando un “women’s monastery“ (monastero di donne), ovvero una sorta di collegi atti ad ospitare a tempo indeterminato ogni donna che, decidendo di rifiutare il sacro vincolo del matrimonio e sottraendosi alla limitazione del lavoro domestico, voglia coltivare sé stessa ed il proprio potenziale intellettuale.
Inoltre M. Astell, arriva a consigliare alle donne con aspirazioni di tipo letterario di evitare il matrimonio almeno prima dei diciotto anni, per far sì che possano accrescere le proprie capacità intellettuali per offrire loro una via diversa al matrimonio, una via che non sia centrata sugli uomini ma su di sé.
 Nel 1695, facendo una dedica alla propria amica Lady Catherine, vennero pubblicate le lettere “Concerning the love of God” (Per quanto riguarda l’amore di Dio), che riguardano la concezione del Dio. Secondo Mary Astell, Dio è “la prima intelligenza”, l’essere la cui natura è proprio quella di essere infinito in tutte le perfezioni. Dio, infatti, è l’essere che attraverso l’atto della creazione, ha dato vita ad altri esseri, i quali a differenza del proprio creatore, sono finiti e dunque corruttibili. Allo stesso tempo, Dio ha creato menti con differenze intrinseche per far sì che gli esseri umani formino una comunità grazie alle loro differenti capacità intellettuali.Nel 1697, pubblicò la seconda parte del “Serious Proposal To The Ladies”, dedicata alla principessa Anna, dove si propone di fornire alle donne gli strumenti necessari per pensare secondo la logica, abbracciando una forma di saggio razionalismo di stampo Cartesiano. Nel 1700, ispirandosi alle infelici vicende matrimoniali della sua amica, la Duchessa di Mazarine, M. Astell scrisse e pubblicò l’opera: “Some reflections upon Marriage Occasioned by the Duke and Duchess of Mazarine’S Case” (Alcune riflessioni sul matrimonio in occasione del Duca e della Duchessa di Mazarine'S Case), con la quale mise in evidenzia il grande squilibrio tra l’autorità maschile e quella femminile nel vincolo matrimoniale e pose l’attenzione sulle trappole dei matrimoni combinati e gli eventuali pretesti per scongiurarli.
 Mary Astell affermò che: “L’uomo generalmente prende moglie perché ha bisogno di una donna che regga la famiglia, una serva di categoria superiore il cui interesse non sia in contrasto con il suo, una donna che egli possa governare sino in fondo, che sia sua per tutta la vita e che non possa lasciare il suo servizio in qualunque modo egli la tratti”.
Nonostante tutto, M. Astell non auspica la ribellione domestica da parte delle donne, ma piuttosto mise in discussione l’autorità matrimoniale, solo ai fini di un miglioramento della condizione femminile, denunciando l’istituzione nuziale come tirannica.
Nel 1705, redisse un lungo trattato teorico sulla propria formazione religiosa e sulla propria educazione,
 “ The Christian Religion As Profess ’d by a Daughter of The Church of England” (La religione cristiana come descritta da una figlia della Chiesa d'Inghilterra), dove si appellò all’autorità reale, affinché la regina sostenesse il diritto all’educazione femminile. Queste furono le sue parole: “Quando gli uomini vogliono esprimere particolare rispetto per l’intelletto di una donna, le raccomandano di leggere storia. Ma, sia detto col dovuto rispetto, la storia può servire a noi donne per passare il tempo o per fare conversazione. Non può fornirci regole di condotta o suscitare in noi un generoso spirito di emulazione, sono gli uomini a scrivere la storia e raramente hanno la condiscendenza di prendere atto di ciò che di buono e di grande è stato compiuto da una donna, e, se lo fanno, è con questa forte considerazione: che le azioni di tali donne hanno superato i limiti del loro sesso”.
Durante gli ultimi anni della sua vita, Mary Astell, si dedicò alla direzione di una scuola di carità per di Chelsea, che rimase aperta sino al 1862. Sebbene avesse subito un intervento, M.Astell, morì all’ospedale delle figlie militari di cancro il 9 maggio 1731 e dal 1931 le sue spoglie furono custodite presso la chiesa di Chelsea a Londra. Dalle stesse opere, si può dedurre che il modello educativo di Mary Astell, ella non cerca per le donne una parità in questo tipo di sapere; cerca piuttosto di offrire uno spazio in cui le donne possano realizzare un percorso libero e piacevole, in cui il sapere non si separi dalla vita, ma ne entri a far parte, l’arricchisca e la trasformi. Un sapere generatore di libertà per le donne, libertà di scelta, dice lei, che è in realtà libertà di gestire le proprie vite d’accordo con il proprio progetto.
Una libertà che deriva dall’educazione, dal sapere e dalla conoscenza.



Alessandra Santorino

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