Benvenuti

Siamo lieti di presentarvi il Blog ufficiale dell' associazione Mary Astell ,dove condivideremo con voi le idee, i pensieri e l'organizzazione di eventi per rendere migliore la nostra città...Proviamoci insieme!

mercoledì 12 dicembre 2012

Lucia,Siracusa ti saluta!


Domani 13 Dicembre ricorre la festa liturgica della nostra patrona Santa Lucia. Come ogni anno la città si stringe intorno al Suo simulacro con devozione accompagnandola per le strade della città con grande partecipazione. Ma la festa patronale della Santa comincia ufficialmente la mattina del 12 dicembre con la traslazione del simulacro argenteo dalla sua cappella in cattedrale, fino all'altare maggiore. La sera vengono poi celebrati, sempre in cattedrale, i vespri solenni, presieduti dall'Arcivescovo, a cui partecipano diversi sacerdoti della diocesi, diaconi, il Seminario Arcivescovile, diverse autorità civili e religiose. Alla fine dei vespri viene distribuita ai fedeli la "cuccìa", dolce tipico della Sicilia occidentale che viene preparato come da tradizione il giorno della festa della Santa Patrona, introdotto a Siracusa negli anni ottanta del XX secolo. È il 13 dicembre,comunque, il giorno principale della festa. Il simulacro argenteo viene portato a spalla da 60 berretti verdi (nomignolo affibbiato ai portatori) dalle ore 15:30 quando, tra il suono festoso delle campane, viene portato dalla Cattedrale su Piazza Duomo gremita di fedeli in attesa. Dopo un breve discorso a sfondo sociale dell'Arcivescovo alla cittadinanza, la processione sfila lungo via Picherali e largo Aretusa da dove gira per il passeggio Aretusa giungendo nel tardo pomeriggio in via Ruggero Settimo dove si trova la Porta Marina (attigua al Porto grande) e qui avviene uno dei momenti più toccanti della processione, ovvero il saluto di marinai e di militari che fanno suonare a festa le sirene delle loro navi. Dopo di ciò, il Simulacro si dirige verso via Savoia prima e verso via Chindemi dopo per arrivare e transitare sul ponte a Lei intitolato dove sosta per alcuni minuti, sosta accompagnata dallo sparo dei tradizionali fuochi d'artificio. Quando la processione è ormai giunta sulla terraferma, percorre il corso Umberto dove svolta per viale Regina Margherita e si avvicina quindi al cuore della Borgata Santa Lucia salendo in via Piave, gira per via Ragusa e dunque verso piazza Santa Lucia e alla Basilica di Santa Lucia al Sepolcro localizzata nel quartiere e più specificatamente nella piazza intitolata in sua memoria quando sono le 22:00 circa. Entrato in Basilica, il Simulacro viene sistemato sull'altare maggiore dove resterà dinanzi ai fedeli per tutta la settimana. 
In occasione dei festeggiamenti di Santa Lucia, si svolge, com'è tradizione dal 1970, la manifestazione "Lucia di Svezia e Settimana Svedese", una sorta di gemellaggio fra Siracusa e la Svezia nel nome di Santa Lucia. La manifestazione ha il fine di accostare la festività cristiana, che si celebra a Siracusa in occasione della celebrazione della santa patrona, alla tradizione svedese. Il 20 dicembre, in occasione della processione, Siracusa ospita "Lucia di Svezia", una giovane fanciulla svedese, accompagnata da due "ancelle", che in Svezia rappresenta Lucia, con il capo cinto di una corona di candele, come quelle che facevano luce alla Santa nella notte permanente delle catacombe siracusane. Ma ancora giorno 20, giornata tradizionalmente definita dai siracusani come l' ottava, il simulacro di S.Lucia, rispetto al tragitto di sette giorni prima, osserva diverse soste molto sentite dai fedeli. La processione ha inizio alle ore 16:00 dalla Basilica della Borgata dirigendosi dapprima verso il Santuario della Madonna delle Lacrime percorrendo tutta la via Ragusa, taglia viale Cadorna e imbocca piazza della Vittoria giungendo al Santuario dove avviene l'incontro tra la Santa e Maria attorno al quale si stringe la comunità del tempio Mariano con il suo Rettore che tiene un breve discorso alla cittadinanza. A pochi metri dal Santuario è situato l'ospedale Umberto I ed una volta terminata la prima visita è qui che la processione si ferma nuovamente assistendo alla visita di Santa Lucia ai malati e partecipando al momento di preghiera gestito dalla comunità dell'ospedale. 
Terminata anche questa sosta, la processione riprende il cammino verso Ortigia scendendo per l'intero corso Gelone immettendosi in via Catania prima e in piazzale Marconi dopo iniziando la discesa verso Ortigia attraversando tutto il corso Umberto fino al ponte umbertino (i ponti per i siracusani), il Simulacro della Santa Patrona effettua una nuova sosta per consentire il tradizionale spettacolo pirotecnico. Sono le 22:00 circa quando si accede all'isola di Ortigia percorrendo piazza Pancali, largo 25 luglio e tutto il corso Matteotti per salire fino in piazza Archimede, il percorso devia per le vie Roma e Minerva per arrivare in Piazza Duomo intorno alle 23\mezzanotte, prima di rientrare in Cattedrale Santa Lucia viene salutata per l'ultima volta con lo sparo dei botti, una volta terminati si può rientrare in Duomo e può avvenire la conservazione nella propria cappella dove resta chiusa fino alla prima domenica di maggio, quando si svolge la festività di “Santa Lucia re quagghie”.
 Conosciamo tutti la storia di Lucia?
 Si narra di una giovane, orfana di padre, appartenente ad una ricca famiglia di Siracusa, che era stata promessa in sposa ad un pagano. La madre di Lucia, Eutichia, da anni ammalata, aveva speso ingenti somme per curarsi, ma nulla le era giovato. Fu così che Lucia ed Eutichia, unendosi ad un pellegrinaggio di siracusani al sepolcro di Agata , pregarono S. Agata affinché intercedesse per la guarigione della donna. Durante la preghiera Lucia si assopì e vide in sogno S. Agata che le diceva: Lucia, perché chiedi a me ciò che puoi ottenere tu per tua madre? Nella visione S. Agata le preannunciava anche il suo patronato sulla città di Siracusa. Ritornata a Siracusa e constatata la guarigione di Eutichia, Lucia comunicò alla madre la sua ferma decisione di consacrarsi a Cristo. Il pretendente, insospettito e preoccupato nel vedere la desiderata sposa vendere tutto il suo patrimonio per distribuirlo ai poveri, verificato il rifiuto di Lucia, la denunciò come cristiana. Erano in vigore i decreti di persecuzione dei cristiani emanati dall'Imperatore Diocleziano. Il processo che Lucia sostenne dinanzi all'Arconte Pascasio attesta la fede ed anche la fierezza di questa giovane donna nel proclamarsi cristiana. Minacciata di essere esposta tra le prostitute, Lucia rispose. "Il corpo si contamina solo se l'anima acconsente".
 Il proconsole allora ordina che la donna sia costretta con la forza, ma lei diventa così pesante, che decine di uomini non riescono a spostarla. Il dialogo serrato tra lei ed il magistrato vede addirittura quasi ribaltarsi le posizioni, tanto da vedere Lucia quasi mettere in difficoltà l'Arconte che, per piegarla all'abiura, la sottopone a tormenti. Lucia esce illesa da ogni tormento fino a quando, inginocchiatasi, viene decapitata. Prima di morire annuncia la destituzione di Diocleziano e la pace per la Chiesa. 
Privo di ogni fondamento, ed assente nelle molteplici narrazioni e tradizioni, almeno fino al secolo XV, è l'episodio di Lucia che si strappa gli occhi. L'emblema degli occhi sulla tazza, o sul piatto, è da ricollegarsi, semplicemente, con la devozione popolare che l'ha sempre invocata protettrice della vista a causa del suo nome Lucia (da Lux, luce). La sua iconografia vede spesso gli occhi accompagnati dal pugnale conficcato in gola. Il motivo di questa raffigurazione è da spiegarsi con il racconto dei cosiddetti Atti latini che descrivono la morte di Lucia per jugulatio piuttosto che per decapitazione. 
Attestato dalla testimonianza scritta di un testimone oculare come miracolo la fine della carestia dell'anno 1646. La domenica 13 maggio 1646, una colomba fu vista volteggiare dentro la Cattedrale durante la Messa . Quando la colomba si posò sul soglio episcopale, una voce annunciò l'arrivo al porto di un bastimento carico di cereali.
 La popolazione tutta vide in quella nave la risposta data da Lucia alle tante preghiere che a lei erano state rivolte. Santa Lucia considerata dai devoti la protettrice degli occhi, dei ciechi, degli oculisti, degli elettricisti e degli scalpellini e viene spesso invocata nelle malattie degli occhi.

 Il corpo della santa, prelevato in epoca antica dai Bizantini a Siracusa, è stato successivamente trafugato dai Veneziani che conquistarono Costantinopoli (l'attuale Istanbul) ed è quindi attualmente conservato e venerato nella chiesa di San Geremia a Venezia. Le sacre spoglie della santa siracusana tornarono eccezionalmente a Siracusa per sette giorni nel dicembre 2004 in occasione del 17º centenario del suo martirio.
 L'arrivo e la partenza delle spoglie furono salutati da una incredibile folla di siracusani; riscontrata l'elevatissima partecipazione e devozione dei devoti, siracusani e non, da allora si è fatta strada la possibilità di un ritorno definitivo tramite alcune trattative tra l'Arcivescovo di Siracusa Giuseppe Costanzo e il Patriarca di Venezia Angelo Scola.
Arrivo del Corpo della nostra Santa (2004)

In occasione della festività per la nostra Patrona,inoltre,l'associazione Mary Astell organizza una visita guidata alle Catacombe di Santa Lucia al Sepolcro,che si svolgerà domenica 16 dicembre alle ore 20.30.
Vi aspettiamo numerosi,per rendere omaggio alla Venerata Lucia!

Mariapia Randazzo



2 commenti:

  1. Grazie per aver narrato la storia di Santa Lucia nei minimi dettagli... Mi piacerebbe tanto essere lì il 16 Dicembre per la visita alle Catacombe ed al Sepolcro, ma non solo!... Raffaella

    RispondiElimina
  2. Quanto vorrei poter essere lì...spero ke il mio saluto le arrivi anke da lontano... W S. Lucia!!!

    RispondiElimina