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giovedì 26 luglio 2012

L'opera dei Pupi a Siracusa

Alla fine del 1700 alcuni marionettisti decisero di armare le marionette, che fino ad allora avevano vestito i panni di personaggi popolareschi, per fare interpretare loro le storie, i duelli, e gli amori dei paladini di Francia.
 I Pupi nascono appunto ispirandosi al “cunto”, ovvero al racconto orale epico – cavalleresco espresso dai “cuntisti” che, utilizzando la propria voce ed una spada, intrattenevano il pubblico nelle piazze e nei vicoli. L’Opera dei Pupi a Siracusa nasce nel 1875 con la famiglia Puzzo. 
La storia dei Vaccaro si intrecciò con quella dei Puzzo nel 1926, anno in cui Saro Vaccaro cominciò a frequentare la bottega di Ernesto Puzzo come apprendista.
 Quando i Puzzo terminarono la loro attività (1948), Saro Vaccaro e il fratello Alfredo cominciarono a costruire i primi Pupi in un piccolo laboratorio in Vicolo dell’Ulivo in Ortigia.
 Gli studiosi solitamente dividono l’Opera dei Pupi siciliana in due tradizioni: quella palermitana e quella catanese. In realtà Siracusa, rappresentando un punto di incontro fra le due tradizioni, ha dato vita a uno stile tutto siracusano. Una delle caratteristiche principali di questo stile riguarda il viso dei Pupi.
 Infatti Saro Vaccaro, avendo paralizzata la parte sinistra del corpo e quindi non potendo scolpire i legni duri, lasciava in legno la parte interna della testa realizzando invece una maschera di cartapesta che applicava sulla parte frontale della testa stessa. 
 Il debutto avvenne il 5 luglio 1978 nella chiesa di S.Giovannello alla Giudecca. 
Poi fu assegnato loro l’ex monastero di S.Agostino in via Nizza, allora teatro di cabaret “Ucciardino”, che divenne la sede storica del teatro dei fratelli Vaccaro. 
Nel 1984 morì Saro; nel 1990, a causa del terremoto, il teatro venne dichiarato inagibile così inizia una fase di decadenza dell’attività. Il 13 febbraio del 1995 morì Alfredo, lasciando un patrimonio culturale tuttora gelosamente tutelato dalla famiglia Vaccaro – Mauceri con lo scopo di perpetuare nel tempo la tradizionale arte dell’Opera.






Carolina Stroscio

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