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mercoledì 24 ottobre 2012

Il trionfo del cioccolato: I Totò

Ci avviciniamo giorno per giorno al 2 novembre,festa dei Morti o commemorazione dei defunti.
La cristianità primitiva era solita celebrare feste in onore dei Santi, come testimoniano gli scritti di Tertulliano e di Gregorio di Nizza (223–395 d. C.), ma solo le pagine scritte da 
Sant' Ephraem (morto nel 373 d.C.) danno una sicura testimonianza della "festa celebrata in onore dei martiri della terra" il giorno 13 maggio.
 La festa giunse a Roma nel 609 d. C., quando papa Bonifacio IV dedicò il Pantheon di Roma alla Vergine Maria ed a tutti i martiri. Nel tentativo di far perdere significato ai riti legati alla festa celtica di Samhain, nell'anno 835 Papa Gregorio Magno spostò la festa di Ognissanti dal 13 maggio al primo novembre. La stretta associazione con la commemorazione dei defunti, celebrata il giorno successivo, fu istituita solo nel 998 d. C.: l'abate Odilone di Cluny diede disposizioni per celebrare il rito dei defunti dopo il primo novembre e in memoria dei cari scomparsi ci si mascherava da santi, da angeli e diavoli e si accendevano falò. Fu Papa Sisto IV, nel 1474, che rese obbligatoria la solennità in tutta la Chiesa d'Occidente.
 Nella tradizione popolare, le anime dei defunti tornano dall'aldilà ed i dolci dei morti simboleggiano i doni che portano dal cielo e, contemporaneamente, l'offerta di ristoro per il loro viaggio.
 Un modo per esorcizzare la paura dell'ignoto e della morte. È consuetudine nel giorno dedicato al ricordo dei defunti visitare i cimiteri locali e portare in dono fiori sulle tombe dei propri cari. In molte località italiane è diffusa l'usanza di preparare alcuni dolciumi, chiamati infatti dolci dei morti, per celebrare la giornata.
 In Sicilia durante la notte di Ognissanti la credenza vuole che i defunti della famiglia lascino dei regali per i bambini.
 Ma da cosa nasce questa tradizione? 
"Si narra che moltissimi anni fa un padre lasciò la propria casa per andare a lavorare altrove, visto che in paese non c'era abbastanza lavoro per sfamare una famiglia con quattro figli. Quando quello più piccolo si ammalò a causa di una malattia a quei tempi incurabile, la mamma fece arrivare la notizia al padre il quale fece immediatamente ritorno a casa. Non potendo permettersi una carrozza, decise di viaggiare a piedi, anche di notte, per arrivare al più presto a casa e poter pagare, col poco denaro rimastogli, le costose medicine. Durante il suo cammino, si trovò a passare dal cimitero del paese proprio nel giorno del 1° novembre. Ricordando il padre defunto, ne approfittò per fargli visita. Era già buio e quasi notte, e mentre pregava sulla tomba del congiunto perchè questi vegliasse sul nipotino morente, trovò un soldatino di legno sulla lapide della tomba e, senza esitare, se lo mise in tasca pensando di donarlo al piccolo in cambio di un sorriso. Quando a notte fonda arrivò a casa, abbracciò i suoi figli, la moglie e in particolar modo il suo piccolo malato, mettendogli in mano quel piccolo giocattolo trovato al camposanto sulla tomba del nonno. Era la notte del 1° novembre. Il bambino continuò a dormire col suo giocattolino stretto al petto, ma appena il sole illuminò la sua finestra, nel giorno del due novembre, egli si alzò e cominciò a correre per casa svegliando tutti, ridendo e cantando. Quel pupazzetto fece il miracolo. Ricordando ogni anno questa bellissima storia, ecco perchè i siciliani acquistano giocattoli ai propri figli e nipoti proprio nella notte del 1° novembre come tradizionale augurio per farli crescere in buona salute, facendo loro credere che i benefattori siano stati i parenti dall'aldilà."
 A Siracusa, come in tutte le città siciliane,è possibile reperire giochi e dolci nella così detta Fiera dei Morti nel centro storico di Ortigia, ospitata nello spiazzale compreso tra Piazza delle Poste e Piazza Pancali dal 29 Ottobre al 2 Novembre. I dolci quindi sono una parte importante della festa,fanno parte, soprattutto loro, della nostra tradizione.
 I dolci tipici della Commemorazione dei Defunti sono i Totò, diminutivo siciliano del nome Salvatore. Potete chiamarli Bersaglieri,se siete originari di Catania,Taralli Siciliani, se siete di Trapani ma sempre di totò,come li chiamiamo noi a Siracusa si tratta. Un vero attentato alla nostra linea ma che come tutte le nostre squisite pietanze non possiamo fare a meno almeno assaggiare per i più scrupolosi,spazzolare,per il resto dei golosi.
 Ecco a voi la Ricetta: Il procedimento è semplicissimo ma ha ottimi risultati.
 Ingredienti 500 gr di farina “00”;  250 gr di latte 200; gr di zucchero 120 gr cacao amaro;  2 uova 20 gr ammoniaca per dolci;  60 gr di burro fuso cannella 50 gr miele. Per la glassa 600 gr di cioccolato fondente 


Procedimento:

Sbattete le uova con lo zucchero,unite latte,farina,cacao,ammoniaca,un cucchiaio di cannella, il miele e amalgamate bene il tutto. Nel frattempo accendete il forno a 180° preparate una teglia con carta da forno e con l'aiuto della sacca,l’impasto infatti sarà morbido,iniziate a disporre ben distanziati l'uno dall'altro, delle piccoli noci. Infornate per circa 10 minuti e continuate sino ad esaurimento dell'impasto. Preparate la glassa, io ho fatto sciogliere il cioccolato a bagnamaria cui ho aggiunto un cucchiaino di olio. Iniziate a prendere i biscotti intingete ogni singolo biscotto nel cioccolato, lasciare asciugare e servite. 
 A me personalmente piacciono moltissimo,e ricordano le serate in cui da bambina, aspettavo il mio regalo,portato dall’ormai defunti nonni,e stranamente questo pensiero non mi dava timore ma anzi mi infondeva l’idea che i miei cari mi proteggessero e in qualche modo vegliassero.


Mariapia Randazzo






1 commento:

  1. No ma allora dillo...ti dico ke sono a dieta da appena 3giorni e tu mi fai un articolo con i totò, ci metti la foto e mi scrivi pure la ricetta!!!ahahaha Comunque, totò a parte, forse molti ragazzi oggi non hanno il privilegio di conoscere certe tradizioni, proprio come quella dei doni per il giorno dei morti...non è una storiella, ma bensì la testimonianza di quanto l'affetto dei nostri familiari sia forte ed eterno! sarebbe proprio un vero peccato se certe usanze venissero perse xkè in questa realtà dove molte persone si trovano più o meno costrette ad allontanarsi dalla propria terra, le tradizioni sono ciò ke ci fa sentire a casa in qualsiasi parte del mondo noi ci possiamo trovare...ecco perchè potresti farmi un pacco celere con 15kg d totò! ;)

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