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giovedì 22 novembre 2012

"Giungla d'ASFALTO!"

Ho vissuto dodici anni a Milano e di quella città non rimpiango nulla se non il fatto di non aver mai avuto bisogno della macchina per spostarmi. Mi muovevo all’interno della città con grande facilità grazie agli efficientissimi mezzi pubblici di trasporto (tram, autobus e metropolitana) i cui punti di attesa presentavano una cartellonistica chiara dei percorsi e degli orari di passaggio, che comunque non superavano mai i cinque/dieci minuti. E poi, in alternativa, le lunghe passeggiate a piedi su ampi marciapiedi, che permettevano di raggiungere il centro della città in modo piacevole e rilassante. 
Sono ritornata “felicemente” a Siracusa, ma mi sono subito resa conto che tutto ciò qui era pura fantascienza! Ho dovuto subito reimparare a guidare la macchina, senza la quale, purtroppo è impossibile muoversi, e comunque non sono mai stata invogliata a prendere un autobus perché, dopo otto anni, non ho ancora capito a che ora passano e che percorso compiono! Al contrario di Milano, che credo in Italia sia al top del servizio pubblico di trasporto, qui siamo al “flop”.
Cartellonistica inesistente su percorsi ed orari, con punti di fermata non molto chiari e con macchine spesso parcheggiate davanti. Per non parlare dei conducenti che guidano come dei pazzi, parlano spesso al cellulare e non indossano mai la divisa. 
 Mi è venuto da sorridere quando in passato sono state organizzate le domeniche ecologiche senza auto come avviene spesso nelle grandi città come Roma e Milano.
 Bellissima l’idea ma solo in linea teorica, per una città come la nostra in cui il trasporto pubblico è praticamente inesistente. Inoltre, la conformazione di Siracusa scoraggia l’uso della bicicletta (largamente utilizzate nelle città della Pianura Padana) a meno che tu non sia ben allenato nell’affrontare le lunghe salite. 
 Altro capitolo doloroso riguarda la possibilità di lasciare la macchina per decidere di fare due passi a piedi, soprattutto se si ha un passeggino al seguito. Al di là del centro storico in cui i marciapiedi sono larghi e con gli scivoli ed esistono delle zone pedonali, per il resto la città è un vero disastro.
Macchine parcheggiate ovunque, in doppia fila o davanti agli scivoli e così muoversi con il passeggino è una vera impresa; un continuo sali e scendi dai marciapiedi in uno slalom tra moto parcheggiate, buche e bisognini dei cani.
Tutto ciò chiaramente non ha nulla di piacevole e rilassante! Mi capita spesso di riflettere su come queste problematiche, sulle quali si potrebbe anche sorridere, possano invece essere vissute con rabbia da una persona diversamente abile che si trova impossibilitata a muoversi da sola in quella che gli appare come una vera “giungla” d’asfalto. 
Si è vero, ci sono le mancanze delle Pubblica Amministrazione, ma molte difficoltà sono dovute alla maleducazione e l’incuria di chi, con i suoi gesti quotidiani, non si rende conto di arrecare danno agli altri. Spero che questo pensiero possa stimolare i lettori a non tollerare passivamente questi atteggiamenti di inciviltà, avendo il coraggio di rivolgere un rimprovero a chi lo merita, ricordandogli che non vive in una “giungla” ma in una città meravigliosa, ricca di storia e cultura che il resto del mondo ci invidia .


 Carla Bramanti

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